Cantine Aperte 2008 da Rinaldini

L’azienda vinicola Rinaldini (chiamata anche Azienda Agricola Moro) è nata circa 40 anni fa ed ha 15 ettari di vigna di proprietà, ad alta densità e a bassa resa. E’ un’azienda a gestione familiare ed oggi è guidata da Paola, che continua l’opera iniziata dal padre con tecnica e rispetto della natura. Ottima ed esaustiva la sua presentazione del ciclo produttivo dalla vigna alla bottiglia, in occasione della manifestazione Cantine Aperte che si è svolta ieri. In particolare è stato interessante la visita nella “cave” e la spiegazione del metodo Classico (anche chiamato Champenois), con “remuage” manuale e cambio tappo “a la volée”.

La casa colonica ed il vigneto intorno, sono nel territorio DOC “Colli di Scandiano” e “Reggiano” a sud della via Emilia in provincia di Reggio Emilia. I prodotti Rinaldini sono 18 compresi aceto e grappa; spaziano tra chardonnay frizzante, lambrusco, malvasia candia, pjcol ross, cabernet sauvignon e passito di malvasia.
La degustazione si è svolta nella scenografica vecchia stalla, con assaggi di Parmigiano Reggiano e salumi, con pane appena cotto nell’aia.
I due vini che mi hanno entusiasmato sono “Orom” (malvasia di candia, metodo classico) e “Vigna del Picchio” 2004 (invecchiato in barrique), che ho prontamente comprato, rispettivamente a 6 euro e a 9,50 euro.
Il primo è raccolto con vendemmia notturna e pressatura soffice, lieviti francesi. Colore vivace, perlage persistente, profumi intensi di frutta come pesca e mela, al palato è fresco e armonico. Ottimo con antipasti e piatti di pesce.
Il secondo è un blend di lambrusco maestri e ancellotta. La sovramaturazione e raccolta tardiva, insieme ad una permanenza di 30 mesi in barriques e ad un affinamento in bottiglia, ne fanno un vino di buona personalità. Nonostante la lunga permanenza in legno al naso la vaniglia e le spezie non coprono i frutti rossi. Al palato è rotondo e vellutato.