Ho avuto la fortuna di vedere e ascoltare dal vivo Moore e la sua band al Pistoia Blues del 1997, uno spettacolo d'altri tempi, con trombe, sassofoni, pianoforte, armoniche, le coriste, le sue chitarre graffianti e la sua voce blues. Ma quello che ricordo di più sono i virtuosismi dei suoi assoli di corde tirate, vibrati e di tapping con la sua inseparabile Gibson Les Paul e il suo essere a proprio agio sul palco. Un vero professionista, una carica esplosiva di sound allo stato puro.
It's gonna be a cold day in hell
3 commenti:
Volevo mettere un commento di dolore, ma sto rosicando troppo perché tu l'hai visto live quando io ero just fourteen.
E io ho il rammarico di averlo "conosciuto" troppo tardi ... vi invidio un po' ...
Nel campo dell'arte, e forse non sono in questo, spesso da morti si ottiene quel riconoscimento che non sempre si è ricevuto quando si era in vita. Grazie al tuo e ad altri post altri conosceranno questo grande chitarrista e avranno modo di ascoltarlo. Sul gradimento non nutro dubbi perchè era un grande.
Addio Gary e grazie per tutto quello che ci hai lasciato in eredità!
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