giovedì 24 luglio 2008
Sideways rimane sempre un bel film
Ieri sera, insieme a mia moglie e ai gatti Lindsay & Frindsay, ho riguardato Sideways, tanto per avvicinarmi alle zone vitivinicole della California, con le sue degustazioni alle cantine, le disquisizioni sul vino e gli splendidi panorami. La fragilità delle uve Pinot Nero, l'esagerazione di passaggi in legno e fermentazione malolattica per lo chardonnay californiano. Una bottiglia di Opus One stappata ad un picnic intimo per accompagnare del salmone (un rosso del genere con il salmone???). La particolarità di quel terroir, rinfrescato di notte dalle correnti fresche che provengono dall'Oceano Pacifico.
E' stato bello rivedere l'interpretazione dei quattro attori principali, caratterizzati molto bene, con le loro manie, le loro paure e le loro insicurezze.
Rimango ancora attratto dal passaggio in cui la bella Virgina Madsen descrive a Paul Giamatti cos'è un vino, dalla vendemmia allo stappo della bottiglia, spiegando che il vino invecchierà insieme al vigneron, che si evolverà durante gli anni, cambiando via via le sue caratteristiche.
Divertente anche la trama, con questa coppia di amici male assortiti, che ne combinano di tutti i colori. "Miles, un enofilo insegnante di inglese, divorziato e aspirante scrittore, che accompagna il suo amico attore e vecchio compagno di college Jack, che sta per sposarsi, in un viaggio di una settimana nella zona vinicola di Santa Ynez Valley" (da wikipedia).
Esplicativa la scena in cui Miles (Paul Giamatti), triste perchè ancora innamorato della sua ex-molgie, apre in un fast-food la sua bottiglia di vino più pregiata, uno Château Cheval Blanc del 1961, e la beve in un bicchiere di plastica.
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3 commenti:
Devo sempre guardarlo, ma temo potrei irritarmi; che faccio, me lo consigli?
Occorre distinguere i personaggi dall'ambientazione. I primi potranno non piacerti (mi riferisco ai 2 maschi...), mentre l'ambientazione e la sceneggiatura è splendida.
Andata. Se posso contraccambiare consiglio "Il servo" di Losey, appena visto.
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