lunedì 14 luglio 2008
Acqua aromatizzata all'uranio
In Francia, nel sito nucleare francese di Tricastin (Vaucluse), qualche giorno fa c'è stata un'accidentale perdita d'acqua contenente uranio, che è finita nei fiumi limitrofi. Pochissima pubblicità e qualche articoletto in ultima pagina nei quotidiani, ma poi l'Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) ha ordinato oggi alla società Socatri di sospendere l'attività. Come mai? in fondo erano soltanto 74 kg di uranio. Ma le centrali nucleari non dovevano essere più sicure in questi ultimi anni?
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5 commenti:
Io sono favorevole al nucleare.
Lo sono sempre stato e lo ribadisco ora nel momento in cui vi è stato un pericolo potenziale, pienamente affrontato e gestito dall'Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn).
La Francia è favorevole al nucleare: da diversi anni ha investito in centrali nucleari e produce meno gas serra di noi ancora legati a combustibili fossili.
L'italia è il paese dei pericoli potenziali. Noi ci allibiamo di fronte a pericoli indefiniti che potrebbero occorrere, ma non occorrono.
Abbiamo paura quando ci sono delle fuoriuscite radioattive e ci ricordiamo che per riassorbire l'uranio la natura ci mette qualche secolo.
Già, ma noi italiani siamo ciechi di fronte al fatto che ci vorranno millenni per ricreare i ghiacciai a cui colpevolmente noi italiani contribuiamo bruciando petrolio per fare energia.
L'effetto serra è una realtà tremenda, probabilmente irrevesibile. Il nucleare al contrario ha dei rischi potenziali e non produce gas serra.
Io credo fermamente al nucleare, come tecnologia sicura. Analogie tra il nucleare e i rischi quotidiani?
La cucina: luogo in cui si sprigionano fiamme libere, reazioni chimiche e gas e in cui vi sono rischi potenziali di incendio. Eppure rispettando regole e protocolli la rendiamo un luogo classificabile come sicuro e abitabile e nemmeno ci ricordiamo dei rischi potenziali.
Mi reco da anni in Francia e non ho mai avuto alcuna forma di atavico timore: non mi è mai sfiorata l'idea averne.
L'acqua francese la trovo cara ma buona e bevendola non ho mai visto delle nuances all'uranio bevendola.
@ eniro giubertoni: permettimi di dissentire dalle tue opinioni sul nucleare, d'altro canto si può leggere cosa ne pensa Rubbia, al post http://felipegonzales.blogspot.com/2008/06/carlo-rubbia-sul-nucleare.html
Conosco le affermazioni di Rubbia (Molti altri Nobel non sono d'accordo con Rubbia), ma nemmeno l'energia elettrica è sicura, un fulmine potrebbe colpirci, quanto ai terremoti, vulcani ...
Il nucleare fa impressione, l'effetto serra no. Eppure l'effetto serra sta modificando l'equilibrio planetario. L'effetto serra è un pericolo strisciante e noi ne siamo dentro fino al collo. Quello è il rischio.
Si parla delle fonti rinnovabili, ma allo stato attuale non sappiamo ancora come sfruttarle al 100%. Certo che quando saremo in grado di usare il solare, il nucleare sarà desueto.
Ma la domanda è: possiamo alimentarci esclusivamente con l'eolico?
Io non capisco questo autolesionismo italiano sui pericoli potenziali del nucleare, che ci porta ad usare energie altamente inquinanti=pericolose come il petrolio.
A Parigi c'è traffico paragonabile a quello di Alessandria (AL): ovvio con 17 linee metropolitane (che vanno a corrente) le macchine non servono.
La corrente la ricavano dal nucleare, probabilmente perché hanno un atteggiamento più razionale e meno fobico del nostro.
Almeno IMHO.
Enrico Giubertoni, mi permetto di farti notare una "sottile" differenza:
l'effetto serra - se si vuole e se ci si sbriga - si può controllare ed annullare, in parole povere è un processo **reversibile**.
Le scorie radioattive no. Occorrono **millenni** per smaltirle. Si tratta di veleni pericolosissimi che una volta prodotti, non si sa che farne. Il problema non è la sicurezza delle centrali nucleari, ma le scorie radioattive. Vogliamo lasciare questo simpatico regalino alle prossime 10, 20, 30 generazioni?
Dimmi tu.
Maurizio Silvestri mi permetto di farti notare alcuni paradossi che l'italia dal maledetto referendum non riesce a superare.
Non mi risulta che i ghiacciai si formino in 10 anni, ci vuole qualche era geologica. Trascurare questo particolare nel produrre CO2 significa mettere realmente la vita di generazioni in pericolo.
Noi lo facciamo producendo elettricità dal petrolio: noi siamo colpevoli. E' bene essere chiari, perché nessuno lo dice.
Gli incidenti nelle centrali sono rischiosi e hanno effetti a lungo termine. Questo è vero.
Ma esistono protocolli di sicurezza che li prevengono. La Francia ci ha insegnato molto nei recenti incidenti.
Ma a me sembra che molte persone si lascino prendere da timori fobici, e le fobie si basano - è bene ricordarlo - sul probabile e non sul vero.
Non si può vivere sul "cosa potrebbe succedere": è patologico e non ha senso. Si può invece vivere sul "cosa fare qualora".
Il pianeta produce troppa energia. Occorre ripensare a come la si crea.
Io non voglio lasciare a mio figlio di 6 mesi l'eredita delle generazioni passate che hanno bloccato il nucleare a favore del CO2.
A questi No a priori sollevati da pericoli potenziali io rispondo dicendo "si può prevenire tutto (vivendo in una campana di vetro), e poi lasciarci la pelle su una buccia di banana".
Io non voglio lasciare il regalino alle prossime generazioni di un'isola grossa quanto l'elba di rifiuti plastici che galleggia nel pacifico, di un iceberg grosso quanto Manhattan che si scioglie, di cambiamenti climatici non controllabili, e altro.
Ma possibile che la Francia che è a due passi da noi ci sembri un ufo un po' inquietante quando si parla di politiche energetiche? Eppure loro le scorie le producono e le stoccano.
A me sembra incredibile che quando si parla di Nucleare di colpo il nostro paese appaia un'oasi rigogliosa di natura ed ecologia e le nazioni che usano centrali una discarica.
Magari la mia è "propaganda reazionaria del nemico" come prescrive la vecchia tiritera perbenista che da quando ho 5 anni sento. Ma io voglio un Paese che si crei energia con ricerca scientifica e tra queste fonti non vedo perchè non possa esserci il nucleare.
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