giovedì 14 gennaio 2010

Il governo controllera' YouTube?

Paolo Gentiloni (responsabile comunicazioni del Partito Democratico) dichiara che "Il governo si accinge a modificare una parte rilevante della normativa su tv e Internet senza alcun coinvolgimento del Parlamento".
Il decreto Romani, che prevedera' sanzioni per chi pubblicher‡ spezzoni televisivi, rivoluzionera' quindi le regole per web TV, sempre grazie a un decreto legge, cioe' senza passare dalla discussione in Parlamento.
Un'ennesima picconata alla liberta' di internet.

3 commenti:

Luca and Sabrina ha detto...

Avevamo avuto l'impressione, ma davamo colpa allo specchio.
Ci stanno venendo gli occhi a mandorla e stiamo prendendo confidenza con le bacchette ed il riso. Per la lingua è, però, un problema. Il cinese è veramente difficile da imparare.
In conpenso qualcuno dice peste e corna di un certo vecchio partito che aveva come simbolo attrezzi per il lavoro nei campi ed in fabbrica. In italia si predica bene e, come al solito si razzola e basta.
Luca
Luca&Sabrina

MonstruM ha detto...

Ciao Felipe, bel blog.
E' la prima volta che scrivo qui.

Riguardo all'argomento di cui parli, io sono abbastanza scettico riguardo ad un reale imbavagliamento di internet. In effetti la creazione di una struttura atta a controllare e catalogare il web adesso mi sembra impossibile o almeno controproducente (almeno in Italia).
E se in Cina, Google si sta muovendo in senso contrario, beninteso per ovvi motivi economici e di potere, credo sia un segnale che in qualsiasi modo internet è difficile da controllare.

A presto

Unknown ha detto...

No, io credo di no, almeno me lo auguro. La forza di YouTube è quella di contare su una comunità ben consolidata di utenti che spesso si sono dimostrati una forza con poteri decisionali. Si veda ad esempio quanto è successo negli States a seguito dell'apertura del canale YouTube di Oprah Winfrey. L'invadenza del canale stava minacciando i contenuti generati degli utenti con una predominanza di video legati a Oprah nella home page di YouTube. Ne seguì una protesta degli utenti che portò il canale a cambiare le sue politiche commerciali. (questo e altri casi sono descritti nel libro YouTube di Jean Burgess e Joshua Green)Certo questo è un caso diverso, ma contuinuo a credere nella forza della community. Troppo idealista?

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