giovedì 21 febbraio 2008
Caffè allo Starbucks di Riad, donna arrestata!
Ennesimo episodio di persecuzione religiosa. A Riad (Arabia), una donna di nazionalità americana e saudita, è stata arrestata per aver preso un caffè con un collega in uno Starbucks. Yara, 37 anni, partner di una società finanziaria, madre di tre figli, insieme al collega, erano andati nel locale sotto il loro ufficio perché era saltata l'elettricità e non potevano usare il computer. E’ bastata una telefonata anonima alla “Commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio” e per la donna è inziato il calvario: ha dovuto firmare la confessione (“finirai bruciata all’inferno”). Spedita al carcere di Malaz, spogliata, perquisita, maltrattata, trattenuta per sei ore e liberata solo per l’intervento del marito, precipitatosi a Riad. Per la mutawwa è “una peccatrice e ha infranto la legge: lavorare insieme è haram, proibito, per donne e uomini non parenti”. Yara pensa di tornare in Usa appena potrà e credo che non tornerà più a Riad.
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