Alla faccia della legge-bavaglio. Una grande idea.
E' la risposta che Correggio dà a chi vuole mettere in discussione la libertà di espressione e informazione nel nostro Paese. Un parco, che prende il nome il nome proprio dal passo della Costituzione Italiana che tutela questo diritto: l'"Articolo 21". Il Settore Qualità Urbana del Comune reggiano ha voluto realizzarlo per ricordare in particolare tutti i giornalisti che, in nome di questa libertà, hanno pagato il proprio impegno anche a prezzo della loro stessa vita.
Sono state messe a dimora nuove piante per creare uno schermo ambientale di separazione dalla nuova strada molto trafficata e in particolare è stata realizzata una fascia boschiva con circa 260 essenze arbustive autoctone o naturalizzate, fornite gratuitamente dai vivai regionali, mantenendo l’orizzonte libero sull’Appennino, particolarmente bello nelle giornate terse.
Completamente nuovo il percorso ciclopedonale, adattato alla vegetazione esistente, che offre la possibilità ai visitatori, lasciata l’auto nel parcheggio di via Gandhi, di girare intorno al laghetto, di inoltrarsi nella parte boscata e di collegarsi con la ciclabile del cavo Argine. Il percorso è stato accessoriato con semplici sedute, realizzate con tronchi di legno, leggermente lavorati. È stato costruito ex novo anche un ponte in legno per collegare l'intervento alla pista ciclabile di via Botte e a quella del Cavo Argine. Infine è stata anche realizzata una spiaggia di circa 80 metri, con sabbia proveniente dal Po. Tutto quello che serve, insomma, per rilassarsi. Tenendo alta l'attenzione sull'importanza di esprimersi, di informare e di informarsi: una libertà ad alto rischio di bavaglio.
Fonte http://www.viaemilianet.it/notizia.php?id=4505
1 commento:
Sarebbe bello che altre località sensibilizzassero l'opinione pubblica a questo problema.
Si titolano vie, piazze, corsi, parchi a personaggi che quando va bene sono in odore di stranezza; non credo che una "Piazza articolo 21" stonerebbe più di tanto.
Per ricordare a tutti che la soppressione della libertà di stampa è l'anticamera immediata alla dittatura.
Basta guardarsi intorno nel mondo, per rendersene conto.
Dobbiamo far tesoro delle tragedie altrui per evitare la nostra.
Finché siamo in tempo.
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