mercoledì 28 novembre 2007

Tecnostress


Come tutte le mode e le innovazioni anche questo l’abbiamo “copiato” dagli Stati Uniti. Lo psicologo americano Craig Broad lo definisce "un disturbo causato dall'incapacità di gestire le moderne tecnologie informatiche", in poche parole dà del fuso di testa a tutti quelli che non sanno usare computer, telefonini e ammennicoli vari. Il “disturbo” si riassumerebbe in ansia, attacchi di rabbia e panico, depressioni e incubi notturni. Mi sembra un filo esagerato. E’ anche uscito il libro “Tecnostress in azienda: Mobil Work Life Management e rischio d’impresa” (già il titolo è stressante), scritto da Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza onlus, associazione no profit per la prevenzione delle videodipendenze e sindromi correlate. Io aggiungo che forse sarebbe più stressante lavorare in fonderia o in miniera. Le soluzioni sarebbero la meditazione, lo sport e le tecniche olistiche. O forse basterebbe avere più tempo per fare quello che più ci piace.

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