Ora, dopo la condanna del consigliere regionale Michele Giovine a due anni e otto mesi nel caso delle firme false, in un paese civile e dignitoso, sarebbe ovvio che Cota riconoscesse la sua effettiva sconfitta: la differenza voti tra Cota e la sfidante è stata di 9372 voti, mentre i “Pensionati per Cota” ne hanno ricevuti 15765.
E invece la giustizia impiegherà altro tempo. Il 6 ottobre prossimo la Corte costituzionale deciderà se il giudice amministrativo e il Consiglio di Stato hanno la competenza per deliberare sull’esito elettorale. Poi si stabilirà se invalidare le elezioni, dare la vittoria alla Bresso o mandare i piemontesi alle urne di nuovo.
1 commento:
'sto vergognoso di cota...e non voglio aggiungere altro!!
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